venerdì 24 febbraio 2012

Cimitero Monumentale, 24.02.2012

Oggi sono andato a trovare dei morti. Morti qualsiasi, al cimitero. Anche se, a guardarli uno per uno, i morti non sono proprio qualsiasi. Sono simpatici, sono unici, alcuni si somigliano, altri no. Ci sono morti calciatori, morti generali, morti dottori, morti fisici, morti contesse, morti bambini e morti e basta. Fa freddo nelle cripte, un freddo strano, che ti blocca, un freddo immobile, un freddo invisibile e assoluto. Un freddo che ti fa sentire morto. Poi arrivi ad una finestra, e l'aria calda ti ridà vita. Le foto sono sbiadite, ossidate. Le lapidi si sgretolano sotto le mani. C'è un odore di freddo e intonaco bagnato. Sono solo, ma con tutti quei visi che ti guardano dagli occhielli, tutte quelle persone, tutte con lo stesso sguardo, la stessa espressione che sembra dire "Scusa se sono morto", non mi sento solo. Fanno tenerezza. Guardano da lontano, eppure sono così vicini. Dietro una lastra piena di polvere, dietro una ragnatela, dietro la memoria che scompare, dietro un nome, dietro una data.

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