domenica 12 gennaio 2014

Fail

Dopo lunghi e attenti studi sulla materia dei fail video, ho maturato una certa pratica basata su lunghe e ripetute osservazioni. Ecco alcuni elementi di tale osservazione:

1) La maggior parte dei soggetti vuole chiaramente infliggersi del dolore scientemente e spontaneamente. Difficile dire quale sia la causa, e ancor più difficile dire quale sia lo scopo. Apparentemente, i superstiti ridono e vengono derisi, non si sa per lo choc post-traumatico o per lo stupore di essere ancora tutti d’un pezzo.


2) Le parti maggiormente besagliate sono: la testa e i coglioni. La prima, penso, in quanto elemento sacrificabile e poco importante nell’economia dell’individuo. I secondi molto probabilmente per un desiderio darwiniano di preservare la specie dal proprio materiale genetico.


3) Gli elementi di danno sono fondamentalmente 3: la gravità (come soggetti o oggetti di tale forza), il fuoco e l’acqua (anche nella variante solida).


4) Gli strumenti di auto-nocumento sono anch’essi ricorrenti, e tra essi troviamo nelle prime posizioni: bicicletta, skateboard e sedia di plastica da giardino. A seguire, sembrano essere particolarmente letali le piscine (grandi o piccole), e tutti i mezzi motorizzati.


5) Da ultimo, colpisce la totale mancanza di capacità di previsione degli eventi futuri secondo una linea causa-effetto. Pare evidente che da certi gesti non possa che scaturire una goffa e dolorosa conseguenza. Non della stessa opinione è il soggetto, che insiste per introdurre petardi accesi nelle mutande, con la speranza quasi mistica che da questo gesto derivi non una triste mutilazione permanente, ma un qualcosa di estremamente rocambolesco e divertente che attirerà le simpatie degli amici e la benevolenza delle femmine del branco.

giovedì 2 gennaio 2014

Dialogo tra una madonna e un santo in una chiesa di provincia

M - le cose non vanno, caro mio, c'è troppa concorrenza ti dico.
S - eh almeno la madonna è una, sai quanti santi ci sono?
M - una, una, ma cos'hai gli occhi di vetro e la testa di legno?
S - in effetti sì, anche se preferiamo la definizione "pregiato intarsio ligneo con inserti policromi".
M - vabbè comunque di madonne ce ne sono migliaia che ti credi, madonne che danno lacrime, sangue, latte, e pure un discreto valpolicella del 94. E te lo dico, tra un po' arrivano le madonne cinesi.
S - vabbè ma il Made in italy...
M - ma và, la gente guarda solo al prezzo. Ormai ci sono madonne coreane con tre anni di garanzia onsite e 100 miracoli inclusi verso tutti. Oh, cento. Tu quanti miracoli hai fatto quest'anno?
S - ma che miracoli, un paio di prodigi nemmeno tanto riusciti, quella cosa della siccità però è stata forte.
M - capirai, pioveva comunque
S - e invece hai visto quanta gente che mi pregava? E io che gli dicevo, dov'è la tua app del meteo ora, eh? Eh? 
M - mo' stai a vedere che per farti contento dobbiamo far seccare il fiume tutti gli anni.
S - eh magari, cara mia, un tempo c'erano tante belle disgrazie, epidemie, febbri malariche da ste parti. Avevo sempre la inbox piena, ora c'ho solo lo spam e le offerte di groupon, una tristezza. Guarda qua, trippa no limits a 19,90. Epilazione ai neutroni 199,90. 
M - guarda un'amica mia l'ha fatta lì la cosa del groupon, faceva le apparizioni a 19,90 all you can believe. Ma alla fine mica tornano, non funziona, credi ammè, attiri solo gli scrocconi. Poi ha anche provato uno di quei siti, sai, meetyourmadonna.com? Uno squallore. Tutti che vogliono solo la grazia subito, senza manco un presente votivo, 'na preghierina...
S - vabbè e quindi?
M - e quindi non lo so, sto pensando di chiudere l'attività. Se svincolo le fideiussioni del tempietto vendo tutto e me ne vado a Cuba. O in Thailandia. C'ho una certa età, me li voglio godere 'sti ultimi anni.
S - e tuo figlio? Sta ancora a casa?
M - senti, si troverà un lavoro, questa cosa dell'artista di strada è solo una fase.
S - ma l'università l'ha finita?
M - dice gli mancano due esami, uno difficile. E la tesi.
S - ah...

Vengono interrotti di colpo da voci concitate provenienti dall'esterno.

Voce - madonna infame è crollata la diga!
S - senti, ti chiamano.
M - finalmente si lavora, dai
S - pronta?
M - come dissi all'arcangelo, per te sono sempre pronta baby
S - e allora 3, 2, 1... (Fa segno con l'indice, si sente uno suono di linea libera)
M (con voce impostata) - buonasera sono la madonna, come posso esserle utile?

mercoledì 1 gennaio 2014

Budapest

Budapest città ruffiana, fredda gerusalemme, città di zucchero e cannella, città silente, rumorosa, ricca e miserabile, generosa, luminosa e umida, grondante Danubio e cieli scuri, città salata, grandiosa, abbandonata, sconfitta e rivinta. Budapest sognante, accattona, puttana e nobildonna, stesa sui suoi ponti come avambracci, di cose nuove e rottami, al confine di tutto, di birra, vino caldo, liquori, rumori, adii.