lunedì 8 aprile 2013

Andando

Potevamo andare a Saint-Malo
farci sposare dai gabbiani
se non erano troppo impegnati
a litigare col vento
Potevamo allora essere ad Ostuni
sulle pietre scavate dal sole
farci sposare dai fichi d’india
con un pubblico di ulivi seri 
piantati nella terra rossa
o sui tufi di Pitigliano
che sembrano di cannella
o davanti alle colline delle favole
intorno alla Piana di Castelluccio
Sulla piazza di Lucca
mentre cade un temporale
o sulla Piazza Grande
sotto un Nettuno in profilo da cartolina
o a Tourettes-sur-Loup
che vende le sue violette ai turisti
o a Gourdon, o Antibes
se preferisci il mare
Al Malpasso, o a Splügen
coi suoi giardini di gerbere
davanti alle baite nere
Al Vitra, o a Notre-Dame du Haut sui prati
o alla Hague lontana e disperata
protesa alla fine del mondo
pensando all’Ecalgrain
che ci lasciò senza fiato
o a Trieste sotto la neve
dove non si stava in piedi
o al Pulo di Altamura
con la volpe che ti regge il velo
o ad Argentine, Lyon, Rennes, Cancale,
Étretat, Reims, Avranches,
la Pietra di Bismantova, Riva del Garda,
Trento, Grosseto, Modena, Milano,
Roma, San Giulio, o il Pianaccio, ti ricordi, 
con la locande delle sorelle strane
O in qualche posto in cui non siamo stati
potevamo sposarci andando
perché non c’è niente di meglio
che andare verso qualcosa 
con te

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